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La grande rapina a Chihuahua e la misteriosa assenza di Mister Okay

Immaginatevi un mondo finalmente libero dal male in tutte le sue forme, compresa la delinquenza di strada. Anzi, a partire proprio da essa.

Immaginatevi il nostro pianeta dominato da un essere superiore che è riuscito a sgominare la criminalità a ogni livello, tanto che si può ormai girare per strada senza la paura che qualcuno tenti di sgraffignarvi borsetta o orologio, un mondo in cui si esce di casa senza chiudere la porta, un mondo dove i sistemi di allarme e le telecamere a circuito chiuso non servano più.

Poi, un bel giorno, il tutore volante dai poteri semidivini che ha permesso tutto questo sparisce di colpo, non si sa per quale destinazione, lasciando i bravi cittadini terrestri nel più assoluto sgomento, senza neanche più la salvaguardia delle antiche istituzioni e delle forze dell’ordine che la sola presenza di costui aveva rese ormai vane.

E’ ciò che succederà nell’era Okay On, e che potete leggere sulle pagine del plus-romanzo Mister Okay.

A che cosa porterà uno scenario del genere? Lo si può anche vedere come una sorta di esperimento mentale: l’umanità, ormai indottrinata ed edotta circa i giusti comportamenti da tenere per preservare lo status quo, saprà finalmente gestirsi in una beata autonomia o rimpiomberà ben presto nel caos, retrocedendo alle antiche pulsioni, mai realmente sopite, come un gruppo di bambini dell’asilo che, assente la maestra, si metta a devastare la classe?

“I primi giorni la gente si mostrava titubante, si muoveva con circospezione, quasi che Mister Okay stesse tendendo loro una trappola, nascosto da qualche parte per smicciare come si sarebbero comportati abbandonati a se stessi e castagnarli qualora ne avessero approfittato.
Tempo una settimana e qualcuno tentò il colpaccio.
Fu dalle parti di Chihuahua. Una grossa rapina nella piu’ grande sede della Banca Nazionale, che avrebbe fruttato ai suoi esecutori mezzo bilione di dollarubli.
In segno di sfida, tutti i rapinatori della banda indossavano costumi da carnevale di Mister Okay, comprese le maschere in lattice per occultare i propri tratti.”

Questo ci porterebbe ad appoggiare una visione antropologica pessimista, contro i russoviani difensori della bontà di fondo dell’animo umano poi corrotta dell’apparato sociale: se davvero gli uomini proseguissero a delinquere anche in un mondo ideale come l’Okay-Welt, qualora fossero certi di non venire castigati, vorrebbe dire che il crimine è connaturato alla loro natura, e che lo compiono per sfizio piuttosto che per necessità, in barba a tutte le teorie anarcoidi che vorrebbero l’umanità capacissima di autogestirsi senza un potere che la sorvegli.

“Presi da un senso di libertà mai prima provato, decisero di rientrare nella banca e festeggiare la buona riuscita del colpo compiendo una carneficina, sicuri che sarebbe rimasta anch’essa impunita. Si lasciarono alle spalle uno stuolo di correntisti sforacchiati. Quello alla Banca Nazionale di Chihuahua fu un atto liberatorio: da quel giorno in poi gli umani congetturarono che non avrebbero mai più avuto sopra i loro crani la presenza guardinga del volteggiante difensore dell’ordine.”

Per completezza, aggiungiamo che a breve giro Mister Okay poi torna, ristabilendo l’ordine violato. Non diciamo altro, per non togliervi il gusto del racconto.

La domanda di fondo però rimane: l’umanità potrebbe essere salvato solo dall’esterno, in qualche maniera contro i suoi stessi più sinceri voleri? Pensateci.

 

Ultima cosa, ci piacerebbe che qualcuno illustrasse il capitolo che riguarda la rapina di Chihuahua.

Che dici, quell’illustratore potresti essere tu?

 

 

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