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E se gli alieni già vivessero tra noi?

Perlomeno dagli anni ’50 l’umanità si scervella sull’esistenza di forme di vita aliene, ossia dai primi avvistamenti documentati, benché vi sia una corposa letteratura ben precedente (basti pensare a “La guerra dei mondi” di H.G. Wells).

Secondo voi esistono gli extraterrestri? Certo, è molto molto improbabile che, con cento miliardi di galassie a disposizione, centomila miliardi di miliardi di soli, dieci miliardi di miliardi di pianeti simili alla Terra, l’unico luogo nell’universo in cui si sia formata la vita sia questo nostro tutto sommato modesto pianetucolo,

È praticamente ovvio che esistano altre forme di vita, cantavano i Blue Vertigo. Sì, ok, ma quale tipo di forme di vita? Grossi vermoni striscianti? Batteri? Organismi unicellulari? O veri e propri umanoidi? Gente simile a noi? Magari più avanzata di noi (non ci vuole poi molto) dal punto di vista scientifico, tecnologico, etico?

E se così fosse, costituirebbero un pericolo per la nostra razza? O un aiuto interstellare?

Vorrebbero conquistarci o convivere pacificamente?

Il problema sono le distanze. Anche se qualche alieno decidesse di raggiungerci, come potrebbe attraversare indenne così tanti anni-luce? Si potrebbe pensare ad astronavi in cui i componenti si accoppiano e proliferano, conducendola, generazione dopo generazione, sino alla meta desiderata. Oppure si potrebbe ipotizzare l’uso di automi, che possano viaggiare per secoli senza morire, inviando output al pianeta d’origine circa ciò che man mano vengono a scoprire.

Pochi giorni fa è uscita la notizia che non solo gli alieni ci starebbero cercando, ma che, anzi, sarebbero già tra qui, nascondendosi o mimetizzandosi tra noi sotto false spoglie (tesi già variamente esposte nei decenni da una pletora di pubblicazioni fantascientifiche).

Sono alcuni studiosi di Harvard che hanno avanzato la suggestiva ipotesi, per giustificare molti strani avvistamenti che ormai sarebbe difficile archiviare come frutto del delirium tremens o dei bad trips dei sempre crescenti testimoni.

Si parla di individui occultati sotto la crosta terrestre, magari alle pendici dei vulcani oppure tra i fondali oceanici, tipo gli uomini-pesce, o, viceversa, di “criptoterrestri”, ossia di alieni che fingono di essere degli umani (tipo “L’invasione degli Ultracorpi” o “Visitors”). I complottisti che da anni sproloquiano sulla presenza dei famosi rettiliani non avrebbero quindi tutti i torti?

Gli Harvardiani ammettono che sia credibile solo al 10% che le cose stiano messe davvero così. Già il fatto che abbiano deciso di sbottonarsi su tali loro elucubrazioni, più o meno ponderate dal punto di vista scientifico, è comunque indicativo. Sta a asignificare che almeno un po’ ci credono. Anche più di un po’?

Vogliamo crederci anche noi?

Per quanto riguarda la KORM ent… nema problema! D’altronde siamo una casa editrice fondata e orbitante proprio intorno alla concreta probabilità che un giorno, tra non molto tempo, piomberà giù dal cielo un omone straforte, strabuono, strafico che condizionerà la storia senziente e geologica del pianeta su cui posate i vostri pedicurati piedini. Anche se, c’è da dire, le origini di Mister Okay non saranno affatto certe, come potrete leggere qui. Quindi l’ipotesi della provenienza extra-mondo sarà solo una delle tante.

Per tornare alla notizia che vorrebbe gli extraterrestri già qui tra noi, se fosse sul serio così, secondo voi da che cosa li si potrebbe riconoscere?

Le palpebre verticali? Un’intelligenza superiore alla media? Una goffaggine traditricce?

Ma, soprattutto, perché starebbero quaggiù a insediarci dall’interno del sistema?…

SUS!

 

 

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