Mister Okay è un essere alto quasi tre metri, invincibile, inconstrastabile, dotato di un udito superacuto, una vista macro-meso-microscopica, ultraforza, ipervelocità, facoltà di attraversare corpi solidi, emissione di onde elettromagnetiche etc. etc.
Facile comprendere come, al suo arrivo, non tarderanno a funghire qua e là sette para-religiose pronte a venerarlo.
Tra queste spicca la setta degli Adoratori di Mister Okay, confidenzialmente contratti in “Adorokay”.
A fondarla sarà Johnny Baba, ex-autore di fantascienza.
Gli affiliati non mancheranno. Gente depressa, sola, dalle vite vuote e in cerca di riempirle in qualche disperata maniera, come sempre accade in questi casi. E insieme a loro arriverà una montagna di donazioni, anche esose, elargizioni varie, lasciti testamentari.
Babba vivrà come un pascià tra ori e mollezze sibaritiche. Si farà vedere dagli altri Adorokay, nel frattempo sempre più numerosi, giusto di tanto in tanto, dal balcone della villa al centro del ranch “Okay Heaven”, in cui finirà per recluderli, a benedire la piccola folla bardato di bianco e di porpora e rassicurarla che il Giorno del Trionfo di Mister Okay si sta avvicinando.
Poi, un giorno di quelli, dopo aver annunciato l’arrivo di lì a una settimana del fatidico giorno in cui Mister Okay dovrebbe condurre i propri devoti su un pianeta lontano, irrigato da fiumi di latte e di miele, dove il fine-vita e i dolori sono stati banditi, radunerà gli Adorokay sotto un grande capanno costruito in legno di abete bianco. Dopo parecchie ore di litanie e danze sfiancanti, farà girare per le tavolate secchi ricolmi di uno strano intruglio violaceo, versato nella tazza di ognuno di loro con lunghi mestoli.
«Al mio segnale bevetene tutti!» ordinerà loro «Questo è un decotto speciale, vi aiuterà nel passaggio verso l’Oltremondo.»
Toccherà allo stesso Mister Okay salvarli tutti dal cianuro di potassio che fiuterà sin dalla mesosfera, mischiato nel micidiale beverone offerto agli adepti.
Come farà?
Eeeh, questa è bella davvero, non puoi proprio proprio perdertela…
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