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A proposito del Pazzacchione & della sua scarsa igiene m3ntale

10 ottobre 2024 Okay Off*

Giornata dell’Igiene Mentale.

Quale occasione migliore per blablare dell’acerrimo nemico di Mister Okay più picchiatello in assoluto? (quanto a fuoranza parimerito colo col suo assiduo socio in malaffari il Giocattolaio Cremisi).

Il Giocattolaio Cremisi
(magnate dell’industria dei giocattoli impazzisce dopo un grave trauma e si dà al crimine con i suoi giocattoli sterminatori)

Ci riferiamo al Pazzacchione, “nome d’arte” di Izaak Rollo. Noto per la sua delinquenza ad alto tasso creativo. Dai prank più estemporanei (come quello di refillare a indrocarbù gli idranti dei pompieri o accorsi a spegnere l’incendio in un ospizio o imbarcare una comitiva di turisti in viaggio per Maracaibo su un canadair truccato da aereo di linea per poi sganciarli nel bel mezzo dell’Atlantico, in una zona infestata dallo squalo bianco) a scherzi più strutturati, come quando rapì il giudice che presiedeva la corte che lo aveva condannato alle carceri sublunari, colpito da albinismo, lo aveva portato nel bel mezzo del deserto del Sahara e, dopo averlo undressato, lo aveva cosparso di olio da frittura e lasciato lì, sotto il sole, a smicciare che effetto facesse.

Ma donde nasce una psiche tanto flippata?

La risposta ha senz’altro a che vedere con quella salute mentale cui si dedica la giornata corrente e che qualcuno pensò bene di strappare al povero Pazzacchione fin dalla più tenera età.

Chi fu quel mostro?

Come si può leggere nelle pagine del romanzo MISTER OKAY, edito da KORM ent.:

Izaak Rollo era figlio unico del grande psichiatra dell’età evolutiva Dott. Prof. Abe Rollo. Gli era nato che era già molto avanti negli anni. Il piccolo era frutto di una fecondazione assistita. Nel senso che, ogni qual volta il Prof. Rollo si applicasse nel tentativo di mettere incinta la prescelta, reclutava attorno a sé infermieri e colleghi, costretti ad assistere all’atto per l’intera durata e a fare pure il tifo. Era così che il Prof. Dott. riusciva a mantenere l’eccitazione.
La madre di Zak era una paziente psichiatrica che fin da subito mostrò di non aver compreso sino in fondo che cosa le stesse capitando. Aveva notato che la circonferenza del suo ventre aumentava di mese in mese. «È tutta aria…» sosteneva con il corpo infermieristico che l’aveva in cura.
Perché il Prof. Rollo, in tarda età, ci avesse messo tanto impegno per avere Izaak si capì presto: più che un figlio era un esperimento empirico. L’experimentum crucis con cui mettere alla prova dei fatti alcune delle sue più note teorie. «La puericultura di Izaak sarà il mio capolavoro
professionale» annunciò alla stampa specializzata, il giorno stesso in cui divenne padre.
E in effetti, sin da subito crebbe il figlioletto come una cavia, per scoprire fino a che punto la vita sociale di un individuo fosse segnata dall’educazione e quanto invece fosse addebitabile alle sue risorse personali. Affinché i risultati della ricerca si dimostrassero incontrovertibili, decise di calcare la mano senza riguardo.
I primi mesi di vita faceva trastullare il piccolo Zak con sonaglini e bamboccetti a orologeria che, a un dato momento, gli esplodevano tra le mani, provocandogli continui spaventi, insieme a ustioni di primo e secondo grado.
Quando incominciava a fare i primi passi, il padre lo seguiva per sgambettarlo.
Ancor prima del compimento del primo anno di età, si era già portato avanti insegnandogli parole inventate di sana pianta, in modo da metterlo in difficoltà negli scambi comunicativi venturi.
Quando la maestra della scuola materna gli chiese che cosa volesse fare da adulto, Izaak rispose: «Il caccamerda pisciovolante». Anche se nessuno lì in classe capì mai quali fossero le sue reali ambizioni per il futuro, quella risposta almeno a farlo ribattezzare da tutti così.

Altri esperimenti condotti dal Dott. Prof. Abe Rollo in corpore vili: levargli le scarpe e fargli il solletico ai piedi mentre era disteso a bocca aperta sul lettino del dentista, proprio durante la pulizia orale; nascondergli dentro la  cena degli eccitanti che lo tenessero sveglio tutta la notte e nella colazione dei sonniferi perché al mattino a scuola gli si chiudessero gli occhi nonostante le sgridate dell’insegnante, oppure metterci dentro un potente lassativo poco prima della recita scolastica che lo avrebbe visto protagonista al centro del palcoscenico allestito in palestra; fargli credere che gli annunci all’altoparlante del supermarket fossero voci nella sua testa che solo lui poteva udire; brigare per fargli vincere il titolo di reuccio del ballo studentesco e aspettare che fosse salito sul palco per la premiazione per versargli sulla testa un secchio di pece appeso a una carrucola e, a seguire, un sacco pieno di piume d’oca, lì, davanti a tutti.

Per assistere alle altre millanta dangerose facezie del Pazzacchione e i relativi modi in cui Mister Okay sprinta ai ripari non vi resta che ordinare immediatamente il libro!

 

 

 

*numerazione precedente all’Era Okay On, segnata dall’arrivo di Mister Okay su questo pianeta

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