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Lo sfogo della rabbia quando ogni conflitto verrà bandito

Verrà il giorno in cui non ci saranno più guerre.

Essetai emar.

Promesso!

Sarà l’epoca conosciuta come Okayocene, che partirà dall’arrivo di Mister Okay su questo pianeta.

Certo, ci vorrà un essere pressoché onnipotente per raggiungere questo traguardo, anche se portare a termine un tale compito non sarà poi così difficile. Basterà eliminare le cause millenarie di guerra, di ordine razziale, nazionalista, religioso ed economico.

Nel mondo di Mister Okay le differenze etniche verranno superate da un sempre più diffuso ibridismo: contro quale nemico dalla pelle di un diverso colore se la potrebbe mai prendere una popolazione di mulatti?!

Le questioni territoriali verranno risolte dalla riunificazioni di tutti gli Stati sotto l’ombrello di un governo centralista pannazionale.

Le religioni verranno viste ormai  come un’antologia di vuote fandonie. D’altronde, chi avrà più bisogno di invocare esseri misteriosi, invisibili e imperscrutabili quando potrà rivolgere il proprio sguardo a un ente reale, alto tre metri, fornito di ogni potere e grandezza, che abiterà in mezzo a noi?!

Sarà il welfare esteso a ogni cittadino e frangia sociale a scongiurare anche l’ultima fonte di contrasti.

Tuttavia, la natura umana non potrà sbarazzarsi di una delle sue ataviche componenti da un giorno all’altro:

La guerra ha alimentato e accompagnato la storia degli uomini sin dai suoi albori, impossibile non tenerne conto. Lo spirito guerresco è connaturato alla nostra specie, i suoi germi covano dentro di noi, da qualche parte, da prima ancora che ci cadessero i peli e la nostra colonna vertebrale si raddrizzasse.

Mister Okay del resto si è sempre guardato bene dal negare gli istinti più selvaggi che tuttora agitano l’essere umano, più antichi dei pidocchi che già succhiavano sangue agli australopitechi. Questo vale sia a livello istituzionale che privato.”

Come si cercherà di tenere a bada questi bassi istinti in quel non troppo lontano futuro benedetto da una duratura pace tra i popoli?

I Giochi Ocheionici. Ecco la risposta!

Una valvola di sfogo istituzionalizzata.

“Organizzati ogni quattro anni in contemporanea nelle principali metropoli mondiali.

La partecipazione è libera. Sono comprese varie discipline, tutte “col morto” per così dire, proprio come una partita a poker organizzata con troppo poco preavviso: tiro con l’arco uno di fronte all’altro, lancio della granata, scontri di gruppo, scontri di gruppo con mazze e bastoni, combattimento a mani nude, combattimento a tirapugni, combattimento con armi bianche e via dicendo. Giusto le armi da fuoco sono proibite, per non rischiare di rendere i duelli troppo distaccati, vanificando così la loro funzione.

I Giochi Ocheionici servono da sfogo attivo, per coloro che vi prendono parte, e passivo, per coloro che vi assistono dalle parterre, senza contare che le avversità tra tifoserie a loro volta sfociano frequentemente in scontri sanguinari. Dentro il perimetro dello stadio tutto è consentito, chi ci entra, sportivo o tifoso, lo fa a proprio rischio e percolo. Non c’è sorveglianza né sanzioni, solo netturbini e beccamorti che alla fine della manifestazione entrano a fare pulizia di ciò che è rimasto a terra.”

Il resto, lo trovi qui.

Tu? Saresti in grado di scrivere un racconto, una sceneggiatura o tutto un romanzo – perché no? – ambientato durante i Giochi Ocheionici?

Se sì, poi mandacelo qui: proposte@kormentdot.

Se è buono, saremo lietə di pubblicarlo

 

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