Siamo troppo numberosi su questa dunia, questo è un fatto ormai arcinoto.
Attualmente ci aggiriamo intorno agli 8 miliardi di persone. 8 bilioni di umani, ognuno dei quali con le proprie esigenze, i propri consumi, i propri spazi vitali, le proprie idiosincrasie etc. etc.
I dangerosi effetti della sovrappopolazione, li conosciamo tutti: inquinamento, sfruttamento scriteriato delle risorse naturali, conseguente incremento dei conflitti bellici per l’accaparramento di risorse ormai scarseggianti, peggioramento medio della qualità della vita, meno occupazione disponibile e maggiori difficoltà nel raggiungere un’adeguata sussistenza etc. etc.
C’è da aggiungere che tra tutte le specie esistenti, quella umana è la più deleteria, il suo modo di porsi rispetto all’ambiente circostante non è dissimile da quello di una popolazione batterica o da una malattia virale e i vari cataclismi che la natura ci scarica addosso rassomigliano molto ai tentativi di un sistema immunitario di debellare un elemento nocivo penetrato nell’organismo. Ciò vuol dire: + esseri umani + insidie per il pianeta.
In futuro però, quando patapumberà Mister Okay in mezzo a noi a eterodirigerci e migliorare la nostra condizione di vita anche a costo di censurare le nostre più annose abitudini con tutta la capacità di persuasione dei suoi poteri straordinari, a un certo punto si noterà un’inversione demografica. Magicamente il novero dei viventi, dopo un ulteriore incremento, comincerà a calare.
Eravamo quindici miliardi anni fa. Se ne prospettavano venticinque per il giorno d’oggi, la situa sarebbe stata letteralmente insostenibile per il nostro pianeta. Già si paventavano guerre e scontri infiniti per l’approvvigionamento dei più miseri mezzi di sostentamento. Invece a un certo punto si registrò un inopinato calo. C’è chi lo attribuisce a quella serie di raduni che si tenne nei principali stadi della Terra.
Fu chiamato il “WANCHU tour”. Questo perché nella cartellonistica che annunciava l’evento, tappezzando ogni singolo metro quadro degli spazi concepiti per l’affissione pubblica, Mister Okay vi era ritratto a mezzo busto, a scrutare l’osservatore sorridente, con una mano a pugno chiuso e pollice insù e l’altra a indice steso verso lo spettatore con un effetto 4D. Lo spettatore, oltre a vedere il dito oscillargli contro, aveva anche l’impressione che gli sfiorasse dolcemente il petto. Come sottopancia palpitava la scritta a caratteri cubitali “WANCHU!”, io voglio voi. Doveva essere su per giù un incontro motivazionale di massa. Di quelli che Mister Okay amava tenere di tanto in tanto soprattutto nei primi anni di “attività”.
«Credete in me, perché così facendo crederete in voi stessi!» tuonava rivolto alle folle oceaniche disseminate per gli spalti.
C’è però chi blabla che quegli incontri di massa nascondessero ben altri intenti, oltre alla sbandierata volontà di Mister Okay di approcciare faccia a faccia i propri fan…
I sostenitori di tale tesi, prima di essere messi a tacere dal solito fortuito e inspiegabile giro di incidenti, si spingevano a grugnire che quando Nostro Signore in Tuta Attillata, verso fine-performance, si faceva improvvisamente serio e, mani sui fianchi, raggiungeva il centro dello stadio – come si può tuttora osservare spulciando i filmati d’archivio – e da lì iniziava a squadrare in silenzio, a sguardo teso, gli spettatori presenti, voltandosi lentamente su se stesso di 360° completi, in realtà stesse colpendo i genitali dei maschi lì presenti con il suo invisibile sguardo “a interazione elettrodebole” (uno dei chissà quanti poteri oftalmici di Mister Okay). La malevola diceria viene peraltro confortata da un’abbondante letteratura medica, che negli anni successivi poté registrare una vera e propria aberrazione andrologica: un calo della fertilità maschile, ridotta – si calcolò – intorno al 40%. In effetti qualcuno dei presenti nei vari stadi fu pronto a giurare che durante quello strano e silenzioso commiato tenuto da Mister Okay si poteva captare una successione di piccoli scoppi proveniente da ogni angolo delle parterre. Chi li udì tendeva ad attribuirli a qualche sistema elettrico mal funzionante o a prove per i fuochi d’artificio.
Con il senno di poi a più d’uno venne il sospetto che a scoppiettare fossero invece i testicoli dei presenti.
Le citazioni sono tratte dal cap. TEN BILLION PEOPLE CAN BE WRONG?,
tratto dal romanzo MISTER OKAY, Korm ent. edizioni, 2024