MISTER OKAY è un’opera-mondo, per ricorrere a un’abusata definizione del compianto Harold Bloom.
Contiene cioè una particolare visione del mondo… futuro (che, come noto, nella buona fantascienza, è sempre una sorta di distorsione di quello presente, atta a meglio scandagliare l’attualità), portando con sé una miriade di invenzioni stilistiche e contenutistiche, citazioni, rimandi, digressioni, interpretazioni che rendono il testo una vera e propria dimensione alternativa e parallela, un mondo a sé cogente e in attesa di essere abitato dal giusto lettore.
Oltre a questo MISTER OKAY è un romanzo sperimentale. A vari livelli.
Il linguaggio è sperimentale: la forma espressiva è una neo-lingua del futuro che vuole poi essere la traduzione del globish che, come l’esperanto nei desideri del suo inventore, l’intera umanità parlerà (o blablerà) una volta che il mondo sarà unificato sotto una confederazione di stati, sostituendo ogni altro idioma o lingua naturale. Un linguaggio ricco di riferimenti pop e pubblicitari, slang, onomatopee e ideofoni, forestierismi, pur mantenendo una completa fruibilità: più verso la scrittura di Arancia Meccanica che quella del Finnegans Wake, quindi:
Era il mio agente al telefono poco fa. Mi voleva hablare che un certo editore gli ha fatto il mio nome per la biografia su MO che ha in mente di pubblicare in capo a sei mesi, un anno al massimo. Una biografia di MO, tanto per cambiare…
La n-esima!
Dopotutto non poteva non toccare anche a me. Il mercato è quello. Le richieste editoriali idem.
Appena ho riaccomodato l’apparecchio sopra la forcella, sono corso a versarmi un bicchierone di beviresponsabilmente pieno sino all’orlo. L’ho glugluato come fosse monossido di di-idrogeno fresco, poi mi sono spipacchiato una nuocegravemente fissando fuori dalla finestra a chiusura ermetica, verso lo skyline stagliato contro le frequenze giallo-rosse del crepuscolo, ben attento a sbuffare il fumo verso la piantina mangiasmog prima che raggiungesse uno di quegli impianti di rilevazione-incendi che ci installano in casa per legge.
Pur rimanendo il tutto nella prospettiva del più godibile divertimento, che fa da indoratore di pillole all’accrescimento interiore che siamo certi l’opera saprà apportare a chiunque vi si accosti.
MISTER OKAY è un romanzo sperimentale anche dal punto di vista tipografico, considerando i cambi di font e di impaginazione a seconda che il brano sia tratto da un quotidiano, da una sceneggiatura o da un vecchio libro pulp.
Perché MISTER OKAY è prima di tutto un pastiche.
La storia di questo essere superiore e invincibile, alto quasi 3 metri, piombato un bel giorno giù dal cielo, dotato di ogni potere immaginabile, viene ripercorsa all’indietro e in avanti, attraverso estratti scientifici, saggi, articoli, fumetti, racconto diretto…
Uno degli escamotage narrativi cui ricorre l’autore è una sorta di sdoppiamento di se stesso che avviene attraverso l’introduzione della figura del biografo di Mister Okay.
Anonimo quanto il romanziere, il biografo ci parla in prima persona, nei capitoli che lo vedono protagonista, e che affiorano di quando in quando all’interno del corpus del romanzo, denominati “Hero’s Journal”.
Fin dall’inizio, in questa specie di discorso interiore che affianca la redazione della biografia, costui ci spiega che il lavoro che gli è stato commissionato è una routine per un pennivendolo quale lui è:
Fumetti, narrativa, letteratura per l’infanzia. La figura di MO ha finito per gnamgnammare l’intero mercato editoriale.
Per non parlare dell’industria dell’intrattenimento o del settore pubblicitario. Addirittura i compitini scolastici: il tema “Oggi ho visto Mister Okay in video. Impressioni e riflessioni personali” ha sostituito ufficialmente “Che cosa ho fatto durante le vacanze estive”.
Ora tocca a me, tra una moltitudine di altri. Che si può dire di nuovo a proposito di lui? Poco meno di un cazzo di niente, direi.
L’argomento MO è stato sviscerato peggio di un panda da laboratorio. In questa settantina d’anni e spingi su di lui si è prodotta una mole di resoconti, letteratura secondaria, fiction e documentazioni accademiche pari grossomodo alla metà di quanto redatto dall’invenzione sumerica della scrittura a oggi.
È un trend che peraltro non mostra di conoscere inflessioni.
Per curiosità annoto qui di seguito la Top Five dei libri in classifica questa settimana…Il mondo è ormai dominato dalla prodigiosa figura di Mister Okay, non solo a livello politico, morale o sicuritario, ma anche iconico e pubblicitario.
Il mondo è invaso da pubblicazioni riguardanti Mister Okay. Gli utenti sembrano interessarsi unicamente alla sua figura. Si tratta di un interesse reale o non è piuttosto la pigrizia degli editori che continuano a pubblicare sempre le stesse cose, forti di un certo numero di vendite e refrattari a provare qualcosa di nuovo ma destabilizzante per il mercato? (un male che ben conosciamo anche ai giorni nostri…)
L’ultimo della lista a cui viene richiesto (o “quizzato”) uno scritto documentato su Mister Okay è proprio il nostro biografo senza nome. Sarà lui a sunteggiare per noi le principali teorie circa le reali origini di Mister Okay e, affastellando appunti, ci fornirà anche dettagli interessanti su come sia la società e su cosa si reggano gli equilibri internazionali nell’Era Okay On.
Non di meno ci mostrerà i particolari più feriali e comuni della vita delle persone ai tempi di Mister Okay, come i fast fast food, dove c’è un pasto gratis assicurato per ogni cittadino, a patto che si sbrighi a lasciare libero il tavolo per il concittadino successivo, le droghe concesse per uso personale dai protocolli ministeriali o le videoteche vintage gestite da scimmie antropomorfe addestrate, tanto per citarne giusto due.
Il momento saliente della sua vita, nonché dei suoi interventi all’interno del romanzo, sarà però quando, verso la fine della prima parte, Mister Okay gli capiterà in casa all’improvviso.
D’altronde, come la prendereste voi se vi apparisse nel centro del salotto un ragazzone capace di microondarvi o annichilirvi con un solo sguardo, dopo aver saputo che state scrivendo un pezzo proprio su di lui?
Spoileriamo che sarà un momento toccante, per certi versi, in cui Mister Okay, davanti al tremante padrone di casa, si sbottonerà come non ha mai fatto con nessun altro, mostrandoci parti di sé inaspettate.
Tra le altre cose gli racconterà dal suo POV che cosa si prova a poter volare a 200 miglia orarie fin sopra l’atmosfera terrestre per poi ridiscendere in picchiata fino a inabissarsi nell’oceano.
Ma, quanto a questo, stiamo preparando una sorpresa che coinvolgerà voi pure nella stessa esperienza, seppure riportata dal vocione stentoreo del Nostro Eroe. Come in un parco giochi tematico, riversato in un podcast tanto per intenderci. Basta che abbiate solo ancora un po’ di pazienza…
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[…] tratta in realtà di uno stralcio della tesi di laurea del biografo ufficiale di Mister Okay di cui quivi blablavamo proprio […]