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Il primo vero test di intelligenza, ovvero: IL NODO GORDIANO

Ottocento anni prima di Cristo i Frigi ancora stentavano a costituirsi come una vera e propria nazione, dopo essersi insediati in quella zona dell’Anatolia, che da loro avrebbe preso il nome di Frigia, ben quattro secoli prima.

Questo popolo indoeuropeo litigioso e più incline a provocare battaglie che a sancire finalmente un patto comunitario, in tutto quel tempo infatti neppure si era ancora deciso a eleggere un proprio re, che si facesse garante di quella, fino ad allora ancora velleitaria, unità etnica e politica.

Leggenda vuole che l’oracolo di Telmesso, votato al dio Apollo, avesse profetato a tal proposito che il primo a giungere dentro la maggiore conurbazione frigia sopra un carro trainato da una coppia di buoi sarebbe dovuto essere intronizzato quale unico sovrano. Caso volle che ciò capitasse a un contadinotto ignaro di tale divinazione. Appena arrivato, con sua grande sorpresa, fu prelevato di forza dal carroccio e creato re di tutti i Frigi. Il suo nome era Gordio e anche quella nascente città le cui mura aveva passato a bordo del suo mezzo rurale, futura capitale della Frigia, fu chiamata come lui.

Mida (quello delle orecchie d’asino, del tocco aurifero e dell’incontro con Sileno), figlio di Gordio, e suo successore al trono, per monumentare la stramba nascita del regno volle consacrare il carretto paterno al dio Sabazio (in seguito sincretizzato in Dioniso) e legarlo a un palo che sorgeva al centro della piazza principale di Gordio, a cui lo fece assicurare con un nodo talmente intricato che da lì il carro non potesse essere mai più spostato. Ma una seconda profezia preconizzò che se vi fosse stato invece qualcuno capace di sciogliere quel nodo, era segno che costui sarebbe riuscito a conquistare l’intera Asia.

Trascorse mezzo millennio senza che vi fosse chi, tra i molti comandanti e dominatori che si avvicendarono per cimentarvisi, la spuntasse sul complicatissimo groviglio. Finché non fu la volta di… Alessandro il Macedone!

Il discepolo di Aristotele, al contrario di quest’ultimo aveva sempre dimostrato, sin dalla presa del trono a scapito del padre Filippo, una lungimiranza che preferiva le applicazioni pratiche a più rarefatte speculazioni teoriche. Approfittò della campagna espansionistica che nel 332 a.C. lo portava dalla Licia verso l’entroterra anatolico per fare tappa presso Gordio e misurarsi anch’egli col famoso nodo.

Lungo tutti quei secoli chi aveva provato a slacciare il nodo che obbligava il carro al palo aveva proceduto nel modo più convenzionale, come chiunque di noi farebbe: tentando di far scorrere uno dei due capi attraverso il bandolo. Così fece sulle prime lo stesso Alessandro, sotto gli occhi di un’intera folla, mista di macedoni e autoctoni, lì radunata dalla generale curiosità.

Alla fine però, intuendo che la via percorsa dai molti non lo avrebbe aiutato, ecco l’improvviso guizzo d’ingegno, quello che distingue il raro cervello fino dalla moltitudine di cervella grossolane: al posto di sudare oltre sull’impossibile intrico, osò sfoderare la spada e tranciare di netto l’avviluppato cordame. Altri dicono invece che avesse banalmente sfilato il nodo dal palo. Comunque fosse andata, risolse il rompicapo. Ebbe successo laddove i predecessori avevano fallito perché con quel taglio a fil di spada aveva rotto, insieme al nodo, schemi precostituiti, entro cui invece le menti di tutti gli altri si erano mosse, come impossibilitate a uscirne.

Vi fu chi lo criticò, dandogli del baro, sostenendo che a quel modo fosse troppo facile, poiché questo è quel che accade, sempre, a chi arrivi alla soluzione di un problema cervellotico per vie semplici ma precluse ai più: che gli si levi cioè di fronte prima o poi il solito ottuso per lamentarsi con voce querula: «Eh, ma così non vale!»

Questo del resto è lo scotto che l’intelligenza ha da pagare alle naturali resistenze della mediocrità.

Aggiungiamo che prova della validità del gesto alessandrino fu che, come la storia ci insegna, il Macedone avrebbe poi davvero conquistato di lì a breve il continente asiatico…

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